INTO THE WILD

Dolomiti All Mountain

Dal 3 al 6 agosto 2019

Giro a tappe che collega alcuni dei piu’ bei gruppi dolomitici, attraverso val di Fassa, Alpe di Siusi, Odle, dolomiti di Fanes, Marmolada.

135km, 7400m di dislivello positivo, di cui 1700m fatti tramite due funivie (ma volendo si può salire pedalando). Molteplici le possibilità di pernottamento e di ristoro.

Alcuni tratti potrebbero essere un po’ affollati da pedoni, importante essere sempre rispettosi degli altri.

Giro con tante discese su sentieri (a volte mediamente tecniche) e qualche tratto a spinta, ma se si evita la forcella di Medesc (come da variante descritta sotto), non estremo.

PRIMO GIORNO


Partiti da Campitello di Fassa  MT 1.450 (ampio parcheggio gratuito alla base della funivia Col Rodella), si sale in val Duron (possibile tappa al rifugio Micheluzzi mt. 1860) e fino al passo Duron mt. 2.168 su sterrate a tratti molto ripide.

Dal passo Duron discesa all’Alpe di Siusi, e raggiunto il col del Lupo si scende a Ortisei mt. 1.265 tramite bel sentiero (tratti ripidi).

Da Ortisei si sale al Resciesa mtn 2.170 con funicolare, come da traccia, o tramite strada sterrata, con ampia vista sulle montagne circostanti. Si arriva al bellissimo Rifugio Resciesa mt. 2.164, dove termina la prima tappa.

SECONDO GIORNO

La traccia parte dal rifugio Resciesa, e con bel single track arriva a malga Brogles mt. 2045. Da qui breve discesa sino a quota 1.477 a tratti tecnica, per poi riprendere le sterrate che, con alcuni saliscendi e tratti di facile single track ci porteranno a malga Zannes mt. 1.685.

Dalla malga Zannes iniziamo la salita, tutta pedalabile, verso il rifugio Genova mt. 2.306. Dal rifugio la traccia porta fino alla cima del Sas Putia (piccolo, mt. 2813). Sentieri pedalabili fino alla forcella Putia, poi salita in parte a spinta in parte a spalla fino alla vetta, e rientro sullo stesso percorso (discesa molto tecnica, parecchi tornanti a piedi).

Ovviamente si puo’ evitare la vetta e dopo il Genova iniziare direttamente la discesa verso San Martino in Badia. Inizialmente sterrate e facili sentieri fino al passo di Goma mt. 2.111. Da li’ in poi il sentiero (forse in via di abbandono) diventa molto meno evidente, e nel tratto iniziale ci sono passaggi da fare a piedi e anche esposti. Dopo una mezzoretta critica il sentiero migliora decisamente, e diventa una bellissima discesa veloce fino a san Martino.

In alternativa, al passo di Goma si puo’ tenere a sinistra e seguire le indicazioni per San Martino. dove termina la seconda tappa. Il pernottamento è previsto presso l’ospitale Hotel Garni Pineta

TERZO GIORNO

Quella di oggi si presenta come la tappa più lunga del tour. Si risale prima su asfalto fino a La Villa, Sempre su asfalto e poi su sterrate si sale  fino al rifugio Santa Croce (la Crusc, mt. 2.045), con bellissimo passaggio ai prati di Armentara. Dal rifugio breve discesa su facile sentiero, e poi inizia la salita piu’ impegnativa di tutto il tour. Infatti, raggiungiamo la forcella di Medesc, prima su largo sentiero in salita (inizialmente tratti pedalabili, poi a spinta, poi portage obbligato), ma gli ultimi 50 m di dislivello sono molto difficili per la pendenza e l’assenza di un vero e prorpio sentiero (*). Raggiunta la forcella, mt. 2.533, si scende su sentiero 12 verso rifugio Lavarella, mt. 2.050, con tratti a volte veloci a volte tecnici. Al bivio con il sentiero 7 la traccia curva a destra per seguire il 12 verso il rifugio Lavarella. Pessima scelta, perche’ la discesa e’ in buona parte non ciclabile. Consiglio invece di prendere a sinistra e seguire la traccia di Nonnocarb sul 7: https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/18150 .
Dal Lavarella si sale alla malga de gran Fanes, mt. 2.102, per poi scendere verso capanna Alpina (mt. 1.720, siete nel cuore del parco di Fanes Senes Braies, paesaggi spettacolari!). Brevi passaggi molto tecnici o da fare a piedi. Da qui risalita a Pralongia’ (mt. 2.139, volendo ci si potrebbe aiutare tramite la funivia che da san Cassiano porta al Piz Surega).
Su facili sterrate e discesa in buona parte su facili sentieri si raggiunge il passo di Campolongo (mt. 1.875) fino ad Arabba mt. 1.602 dove termina la terza tappa. Il soggiorno è previsto presso Albergo Pensione Sport

QUARTO GIORNO

Da qui la traccia sale alla forcella di Porta Vescovo mt. 2.478 con la funivia (volendo si potrebbe salire su sterrate, seguendo la traccia della Dolomiti Hero lunga scaricabile dal sito della gara: conviene scendere lungo l’asfalto fino a località Pezzei, e poi risalire verso località col d’Ornella) per poi fare il bellissimo sentiero Viel del Pan, con vista sulla Marmolada (nella prima parte qualche passaggio a piedi, leggermente esposto). Come gran finale, si scende a Canazei passando da Baita Belvedere mt. 2.338 tramite piste DH, prima una rossa e poi una nera. La traccia purtroppo e’ incompleta nell’ultima parte, ma seguite le piste DH o le sterrate che incrociate fino a Canazei, e da li’ ciclabile per Campitello.


(*) volendo evitare questo passaggio, unico tratto propriamente cicloalpinistico del tour (oltre al Sas Putia anch’esso evitabile) si potrebbe salire da San Martino direttamente al Col d’Ancona, scendere su pista DH a San Vigilio, e da li’ proseguire verso i rifugi Pederu’ e Lavarella.

(Dalla relazione di Orso 91 su MTB Forum, che ringrazio per la traccia e la bella descrizione dell’itinerario)